Le schede audio per i computer sono di tre tipi: integrate, interne ed esterne. Quelle integrate sono saldate alla scheda madre e sono comuni nei laptop o nel computer di fascia bassa. Le schede audio interne sono quelle che si connettono sullo slot apposito della scheda madre, ultimamente di tipo PCI Express.
Se un computer ha già la scheda audio integrata ma c’è anche lo slot per installarne un’altra migliore, le due non andranno in conflitto e il suono uscirà della periferica dedicata, ovvero quella installata nello slot. I computer più datati hanno slot diversi e, prima di comprare una scheda audio di ultima generazione, bisogna sincerarsi che sia possibile installarla nel computer.
Le schede audio esterne stanno dentro a un contenitore metallico e si possono collegare al computer mediante connessione USB o altre più veloci.
In questo caso non c’è bisogno di aprire il case ma semplicemente di accertarsi che sia presente una porta compatibile per collegare la scheda audio esterna. Le schede audio esterne sono comode e più performanti rispetto a quelle interne dedicate e costano generalmente più soldi.
Per installare una scheda audio interna la prima cosa da fare è aprire il case e individuare lo slot. Non è difficile, perché si incastrerà esclusivamente in questo spazio. Prima di aprire il case bisogna staccare il PC dalla corrente e fare attenzione a mettere da parte tutte le piccole viti per rimontarlo correttamente.
Una volta installata la scheda audio sulla scheda madre richiudere il computer e accenderlo. A questo punto il sistema si accorgerà che c’è un nuovo componente e cercherà i driver per farlo funzionare. È il momento di inserire il CD di installazione e lasciare che parta l’autorun.
I casi sono due, o si installa tutto il software necessario alla gestione della scheda audio oppure il computer prenderà solo i driver che gli servono dal CD.
La scelta è soggettiva perché alcune persone non desiderano installare il software di supporto a corredo della scheda audio ma preferiscono usare altri programmi o non usarne nessuno. Di sicuro i driver vanno installati altrimenti il sistema non potrà interagire con la scheda audio.
A volte bisogna riavviare il computer, altre volte no, dipende dal sistema operativo. A questo proposito bisogna sincerarsi che la scheda sia compatibile con quello installato oppure che siano disponibili i driver per farla funzionare.
Ogni sistema funziona in maniera diversa dagli altri, chi ha Windows è avvantaggiato in un certo senso, perché è il sistema operativo più diffuso. È praticamente impossibile trovare una scheda audio che non sia compatibile con Windows.
Se la scheda audio non dovesse essere compatibile con il proprio sistema operativo bisogna molto semplicemente scaricare i driver necessari. Le schede audio di alta qualità difficilmente non sono universali, nel senso che funzionano con tutti i sistemi operativi. Potrebbe accadere che nel CD di installazione ci siano i driver soltanto per Windows.
Chi ha Linux o Macintosh deve fare una ricerca su Internet per trovare nel sito del produttore i driver adatti da scaricare. Qualunque sistema operativo deve essere aggiornato alle ultime patch perché spesso i driver delle schede audio sono già presenti.
Le ultime release di Windows hanno moltissimi driver per le più conosciute schede audio, tant’è vero che una volta che sono montate il sistema li ricerca in automatico e molto spesso li trova senza bisogno di installarli da fonti esterne.
I cosiddetti driver generici di Windows a volte non funzionano bene, specialmente con l’ultima versione di Windows 10.
In questo caso bisogna scaricare un aggiornamento del sistema operativo che corregge questo bug. La problematica interessa anche le schede audio esterne collegate mediante USB 2.0. L’unica soluzione è installare la scheda audio mediante il software del CD oppure scaricare gli aggiornamenti sul sito Internet del produttore e tenere sempre il sistema operativo updated.
Una scheda audio è formata da vari componenti elettronici, ma quello che determina la qualità e il convertitore digitale analogico. Viene chiamato DAC, dall’acronimo di Digital to Analog Converter che significa convertitore da digitale ad analogico.
Il DAC è chip principale della scheda audio che trasforma il segnale digitale prodotto dal computer in segnale analogico per poterlo ascoltare mediante casse o cuffie.
La qualità in uscita dell’audio finale è determinata dalla qualità del chip, ovvero del DAC. Le schede audio migliori hanno un DAC per ogni canale, canali che devono essere almeno due per riuscire ad ascoltare in stereofonia.
Le schede audio possono trasmettere il suono mediante diversi canali. Con due canali si ha una riproduzione stereo, ottima per l’ascolto musicale. Per il cinema o i videogiochi non è sufficiente e allora si hanno schede con 5.1 oppure 7.1 canali. Nelle schede migliori abbiamo detto che ogni canale ha il suo convertitore digitale analogico per veicolarlo su 5 + 1 oppure 7 + 1 altoparlanti.
Le uscite audio devono essere indirizzate verso un altoparlante, altrimenti l’audio multicanale non si sentirà bene. Quando ci sono 5 + 1 altoparlanti vuol dire che se ne hanno due frontali, due posteriori e uno centrale. Quando sono 7 + 1 canali vi sono in aggiunta due canali laterali.
Il concetto di canale è molto semplice e si apprezza quando si vede un film girato con sistema Dolby Surround oppure un videogioco.
In questo caso bisogna ascoltare attentamente il suono per capire dove sono i nemici e da che parte arrivano le minacce. Nel caso del cinema il suono proveniente da più canali rende più avvolgente e realistica la situazione fantasy del film.
Per capire ancora meglio i canali basta vedere un impianto di home theatre che ha tutta una serie di altoparlanti di diverse tonalità.
Le schede audio hanno varie connessioni in entrata e in uscita. Quelle esterne sono usate soprattutto dai professionisti del suono come musicisti o disc-jockey. L’audio multicanale entra ed esce in modo analogico o digitale ed ha diverse porte per poterlo sentire o elaborare all’interno del computer.
I suoni analogici escono ad esempio dalle porte mini jack alle quali sono collegati gli altoparlanti o le cuffie. L’audio digitale usa porte S/PDIF o RCA, connettori sempre presenti in una scheda audio esterna. I professionisti che lavorano con il suono hanno sempre schede audio esterne perché sono più versatili e ci si possono collegare strumenti musicali o apparecchiature.
Le schede audio interne sono più di appannaggio dei giocatori che non hanno un gran bisogno di far entrare e uscire periferiche.
Sono sufficienti le porte per degli altoparlanti o le cuffie che il suono viene percepito perfettamente. Non c’è bisogno per chi gioca di fare entrare l’audio da fonti esterne, viceversa chi suona uno strumento deve avere la possibilità di collegarlo al computer mediante le porte della scheda audio.
Le schede audio esterne si connettono quasi sempre mediante USB e si alimentano dal computer. Le più moderne usano connessione Thunderbolt e quelle per i sistemi operativi Apple hanno quasi sempre anche la connessione per iPhone, chiamata MFi.
Non è detto che una scheda con più porte di ingresso e uscita sia migliore di un’altra che ne ha di meno, anzi. Le porte servono soltanto a collegare periferiche ed ovviamente più ce ne sono più la scheda audio aumenta di prezzo.
Bisogna trovare una scheda audio esclusivamente con le porte che ci interessano perché è inutile spendere più soldi per qualcosa che non servirà. Altrettanto inutile è voler risparmiare con una periferica che non ha gli ingressi e le uscite necessari.
La latenza e il rumore sono due parametri che servono a valutare la qualità di una scheda audio. Le schede audio integrate hanno una latenza molto alta mentre quelle per i professionisti dell’audio devono avere una latenza pari a zero.
La latenza è il tempo che passa tra l’input del segnale al computer e l’elaborazione di questo dalla scheda audio. Si tratta di un tempo fondamentale per chi registra dei suoni e li deve modificare al computer ed è evidente che se il ritardo dell’ingresso di uno strumento è elevato l’operazione diventa impossibile.
A questo proposito è importante il rapporto segnale rumore.
È una grandezza che indica il rapporto tra il rumore e il segnale in uscita. È quasi impossibile che la scheda audio riesca a trasmettere in maniera perfettamente uguale quanto riceve da sorgenti esterne. L’alterazione del suono è chiamata rumore e si misura in decibel. A volte si trova l’acronimo SNR con un valore accanto che indica quando verrà udito il rumore.
Per esempio quando tra le specifiche di una scheda audio c’è scritto che ha un SNR di 100 dB vuol dire che si sentirà rumore solamente ad un volume molto alto. La latenza e il rumore sono due parametri da valutare attentamente quando si gioca a livello professionale o si lavora con i suoni.
Chi canta o suona uno strumento deve prestare molta attenzione a questi valori, chi vuole semplicemente una scheda audio per sentire i video di YouTube non ne ha bisogno.
Le schede audio integrate non hanno necessità di nessuna manutenzione fisica, così come quelle interne. Per quel che riguarda le schede audio esterne bisogna evitare che ci entri dentro la polvere come con tutti gli oggetti tecnologici. A parte la polvere bisogna sincerarsi che siano sempre aggiornate con gli ultimi driver per funzionare al meglio.
Talvolta i produttori rilasciano periodicamente delle patch che correggono il funzionamento della scheda audio o aggiungono funzionalità. Bisogna sempre scaricarli usando il software a corredo che avvertirà prontamente quando sono disponibili nuovi aggiornamenti.
A livello fisico non c’è dunque più di tanto da fare, mentre a livello software bisogna prestare attenzione agli aggiornamenti.
Se una scheda audio interna montata su uno slot fa i capricci potrebbe essere la connessione non perfetta. È un’evenienza rara perché di solito ci sono dei blocchi per fissarla, comunque val la pena dare un’occhiata e sincerarsi che sia tutto a posto.
Questa operazione evidentemente non si può fare con le schede audio integrate che sono saldate sulla scheda madre. La manutenzione intesa come garanzia offerta da tutti i produttori è fruibile mediante il sito Internet del’azienda.
Un computer senza scheda audio non può funzionare, o meglio funzionerà ma non si sentirà alcun suono. I notebook per motivi di spazio hanno la scheda audio saldata alla scheda madre, così come i computer di fascia bassa.
Le schede audio sono presenti ovunque, anche negli smartphone e nei tablet, altrimenti non si potrebbero sentire i suoni. L’equipaggiamento di base di ogni computer, anche di fascia bassa, include sempre almeno una scheda audio minimale.
Le caratteristiche da guardare nelle migliori schede audio riguardano tutti i parametri descritti nelle altre FAQ. Proviamo ad analizzarne alcune di fascia bassa, media e alta. Nelle schede dedicate di fascia bassa è sempre menzionato il tipo di connessione, attualmente il più diffuso è PCI Express, sebbene non sia l’unico.
Bisogna verificare gli slot disponibili sulla scheda madre per fare un acquisto corretto. Computer datati hanno ancora il vecchio connettore PCI e vi sono delle schede audio con questo collegamento. Ovviamente una scheda audio esterna deve avere soltanto il collegamento presente sul computer e USB non manca quasi mai.
Bisogna sempre guardare la compatibilità con il proprio sistema operativo, perché le schede audio più moderne non sono più compatibili con i vecchi sistemi.
Nelle specifiche è sempre menzionato il numero di canali e oggi il minimo sindacale per ascoltare bene un film o giocare a livelli decenti è multicanale 5.1. Chi si occupa di encoding audio-video deve prestare attenzione alle porte sia per Windows che per Macintosh.
In tutte le schede audio non mancano certamente i connettori mini Jack per collegare altoparlanti o cuffie e non manca neanche il collegamento per il microfono. I connettori sono uguali ma cambia il colore e sulla scheda audio c’è sempre il simbolino o la scritta in rilievo.
A volte nelle schede audio sono integrati degli amplificatori, utili per avere un suono più potente ed eventuali effetti audio tridimensionale. Oltre alle porte analogiche spesso ci sono le porte digitali, la più comune è S/PDIF che sfrutta la connessione RCA.
Nelle schede di fascia alta è sempre menzionato il rapporto segnale rumore, che deve essere di 100-120 decibel. Altrettanto importante è la risoluzione espressa in bit. Attualmente la migliore è di 24 bit. La frequenza di campionamento si misura in Hertz e nelle schede più performanti è di 192 kHz.
I prezzi delle schede audio sono estremamente variabili. Si parte da poche decine di euro per arrivare a svariate migliaia con gli articoli professionali. Le schede audio per i giocatori sono piuttosto costose, quelle adatte a chi ha necessità di ascoltare soltanto le videoconferenze o i filmati di YouTube costano poco.
Non si può quantificare il prezzo di una scheda audio integrata nella scheda madre ma comunque sono di solito ridotte ai minimi termini, a meno che non si tratti di computer da gaming. I suoni nei giochi sono molto importanti e, se è vero che un sistema di altoparlanti costa parecchio, è altrettanto ovvio che delle cuffie professionali costano care.
Molti giocatori preferiscono usare le cuffie piuttosto che gli altoparlanti per non disturbare i vicini di casa e sentirsi ancora più coinvolti nel gioco.
Le cuffie hanno solamente due canali, ma quelle di alta qualità consentono di percepire un suono rotondo e realistico. In termini economici ci sono schede audio da gaming a partire da 300 euro, schede per i musicisti a partire da 1.000 euro e schede da battaglia a 50 euro.
Le marche più conosciute di schede audio annoverano modelli di fascia bassa, media e alta. Tra le più note Creative Labs e Asus, che hanno una vasta scelta di articoli entry level di qualità. Per chi ha bisogno di fare registrazioni dal microfono è ottima la Behringer, un’azienda specializzata in articoli musicali a prezzi concorrenziali.
Tra le schede economiche multicanale vanno segnalate le Docooler, brand poco conosciuto in Italia ma di buona qualità. Per i giocatori Creative Labs è ancora il marchio di riferimento perché annovera una vasta collezione di schede audio specificatamente progettate per giocare. Hanno un processore dedicato 3D in modo da non influire su quello del computer e supportano cuffie con un’impedenza di 600 Ohm.
La risoluzione è di 124 bit con frequenza di campionamento di 192 kHz e rapporto segnale rumore di 120 dB.
Alcune schede audio di questa marca si possono collegare via Bluetooth perché hanno una batteria integrata. Per i musicisti e i disc-jockey ci sono le schede audio esterne Audient, che si collegano mediante porta USB e supportano più di 10 linee in ingresso e in uscita. Hanno frequenza di campionamento di 96 kHz e risoluzione di 24 bit, inoltre hanno implementati due pre amplificatori e un pannello di controllo estremamente versatile.
Tra le migliori schede audio professionali attualmente in commercio si annovera il marchio Motu, ben noto tra i professionisti della musica. Non hanno prezzi particolarmente elevati ma montano le connessioni più avanzate che ci siano. Le schede audio esterne hanno interfaccia Thunderbolt e USB 3.0 e si possono collegare anche a dispositivi portatili come iPad. Hanno tempi di latenza infinitesimali e frequenza di campionamento di 192 kHz.
Per chi necessita di un modello professionale con amplificatore incorporato regolabile a piacere dell’utente, le periferiche EVGA offrono questa possibilità. Queste schede esterne hanno illuminazione RGB, molto apprezzata dai videogiocatori, e componenti hardware di primissima scelta. Sono ottime per le registrazioni in studio e offrono una qualità audio eccellente anche con i giochi più sofisticati.